X Legislatura – Tornata del 27 maggio 1868
Mannelli, e dal ministro, e rinviato — Approvazione degli articoli 1 e 2 — Opposizioni dei deputati Marini, Cadolini, Puccioni e Macchi all'articolo 3, col
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presidente. L' onorevole Puccioni ha facoltà di parlare.
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Puccioni. Noi disfacciamo oggi la legge che abbiamo promulgata nel 1866, sotto colore d'interpretazione.
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Puccioni. Noi a codesta legge prestiamo concetti assai più larghi di quelli che nella mente nostra non fossero.
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Puccioni. Io sono molto lieto che gli onorevoli Morini e Cadolini mi abbiano preceduto nell'accennare ai gravi inconvenienti che produrrà
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Puccioni. Io ho dovuto fare una dichiarazione la quale credo abbia una grandissima importanza sulle disposizioni che si contengono nell'articolo 3.
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Puccioni. L'articolo 3 della legge stabilisce, a senso mio, un principio funestissimo, ed è quello dell'abdicazione dello Stato di fronte alle leggi
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averlo udito affermare anche dai banchi opposti, dall'egregio mio amico Puccioni. Tutto al più si può parlare di umanità e di pietà. E a questo riguardo
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, e perfino a mutare in guerriero ardente il mio pacifico amico, il deputato Puccioni.
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L'onorevole Puccioni, rientrando nella discussione generale, ha attaccato il principio di questa legge. Io certamente non mi farò a combattere i suoi
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Noti l'onorevole Puccioni che il presente articolo non fa che rispondere a capello al giudizio autorevole del nostro Consiglio di Stato.
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Cortese. Io ho domandato la parola quando parlava l'onorevole Puccioni, e mi proponeva di rispondere brevemente alle osservazioni che egli ha fatte
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L'onorevole Puccioni ci diceva: se è questione di giustizia, come dite, la giustizia la fanno i tribunali; andate dinanzi ai medesimi, e l'avrete; in
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sembrano per nulla avere distrutto quanto risultò nella discussione dalle eloquenti parole dell'onorevole Puccioni; quindi sarebbe opportuno che la
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presidente. La parola spetta prima all'onorevole Puccioni per un fatto personale. Puccioni. Io mi rimetto alla giustizia della Camera. Essa sa quale
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Puccioni. Io ho combattuto con calore insolito, non lo nego, l'articolo proposto dalla Commissione, e l'ho combattuto per questo solo motivo: perchè
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presidente. Debbo osservare all'onorevole Puccioni che ha proposto l'ordine del giorno puro e semplice sugli emendamenti e sull'articolo, come questa
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Puccioni. Non insisto.
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Puccioni. Chiedo di parlare.
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Puccioni. Io crederei che sarebbe opportuno aggiungere alcune parole a quest'articolo, e dichiarare che non godranno dei benefizi della presente
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Perciò io pregherei l'onorevole Puccioni a ritirare il suo emendamento, e lasciare che la legge non si estenda, nè possa applicarsi ad altri fuorchè
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Cancellieri. Se l'onorevole Puccioni si facesse persuaso della portata di questa legge, rinunzierebbe certamente al suo emendamento, in quanto che la
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contemplati dalla legge del 7 luglio 1866. Qualora passasse l'emendamento Puccioni, si darebbe un'estensione alla legge a favore di tutti questi, altri che
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Accademia della crusca
